acquaticità neonatale

Nuoto bimbi 0-5 anni: sapere cosa non fare

I benefici del nuoto baby sono molteplici, ma l’attività in piscina non è sempre priva di effetti collaterali. Soprattutto quando si tratta di una fascia delicata come quella da 0 a 5 anni.
Fare attività con i bambini in piscina richiede preparazione, competenza, e cosa spesso trascurata: buona conoscenza del mondo del bambino in età evolutiva (prescolare).

Spesso ci si approccia al nuoto neonatale con le stesse modalità con cui ci si rapporta alla scuola nuoto, cercando di adeguare esercizi e a volte improvvisandoli a una fascia d’età che ha caratteristiche ed esigenze completamente diverse.
Quando si inizia ad insegnare ad un corso di acquaticità neonatale, o si porta il proprio bambino in piscina la cosa più importante è sapere le attività e le modalità da evitare per non creare danni fisici, emotivi o motori al bambino.

Proprio per questo prima di sapere cosa fare in un corso di acquaticità è fondamentale sapere cosa non fare.

Cosa NON fare: 8 errori da evitare

1. Imprinting negativi

Non creare imprinting negativi a livello emozionale innesescando la paura o la non accettazione dell’ambiente acquatico. Gli imprinting sono le prime impressioni che il bambino si crea. Un imprinting negativo può essere innescato da: sensazioni spiacevoli dovute al sonno, alla fame, al freddo, alla separazione dal genitore o all’ansia di chi lo accompagna…

2. Prese e posizioni dannose

Evitare prese e posizioni dannose per le articolazioni, ad esempio: la posizione seduta per bambini non autonomi o torsioni delle braccia tenendo i bimbi sui polsi

3. Lasciare che il bambino faccia quello che vuole

Evitare di lasciare che il bambino faccia quello che vuole rischiando di scivolare fuori dall’acqua, di tuffarsi su altre persone o sbattendo sui bordi, disturbando i compagni…

4. Automatizzare movimenti scorretti

Evitare quei movimenti che una volta automatizzati interferiscono con le tecniche del nuoto, creando catene muscolari difficili da togliere. Ad esempio l’inserimento della gambata a dorso prima che il bambino sappia fare spinte e scivolamenti

5. Creare dipendenza dai materiali di sostegno

A volte si utilizzano per talmente tanto tempo e talmente a lungo dei materiali di sostegno facili da utilizzare per il bambino, come salvagenti o braccioli… se il bambino si abitua a stare a galla senza far fatica difficilmente accetterà una riduzione del materiale. Per questo suggeriamo di passare presto alle Magic Air Belts (con il sostegno minimo necessario e continuando a ridurlo).

6. Non far comprendere i rischi dell’acqua

Non dare l’idea al bambino che ovunque lui si tuffi riesce a toccare e c’è qualcuno pronto a riprenderlo

7. Evitare la noia

Evitare la noia che può far passare la voglia di continuare a frequentare la piscina, soprattutto ai bambini svegli ed esigenti!

8. Controllare eventuali malattie contagiose

Controllare che i bambini non abbiano malattie contagiose. Nel caso vi sia un’alterazione dello stato di salute del bambino (malattie infettive, problemi di pelle, ecc) si raccomanda di chiedere consiglio al proprio pediatra prima di riprendere l’attività.

Prima di iniziare l’attività richiedere al proprio pediatra se il bambino è idoneo a questa attività o se viceversa presenta delle problematiche che ne controindicano la partecipazione.

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